Senti le mani del tuo padrone accarezzare il tuo sesso. E' bello risvegliarsi cosi', stando accanto a lui, dopo essere stata usata per tutta la notte. Ieri sera ti ha frustata; percorri delicatamente le natiche con le dita per sentire se sono rimasti dei segni.
Stai ancora ripensando al piacere della scorsa notte. Ma lui ti prende la mano per farti alzare. Lo segui controvoglia mentre ti guida verso il bagno. Senti il freddo delle piastrelle sotto i piedi nudi. Ti chiede d'inginocchiarti. L'hai fatto tante volte per lui, ma ... perchè qui, su questo pavimento duro e freddo?
Ti ordina di aprire bene la bocca. Poi estrae il suo sesso, già semieretto, lo avvicina alle tue labbra, e ti riempie la bocca di urina. Qualche goccia cade sui tuoi seni. Vorresti esprimere il tuo disgusto, la tua indignazione. Lo guardi con odio. Poi ti abbandoni sotto il suo sguardo dolce e fermo, dimenticando tutto. Capisci che ora devi ingoiare, cosi' come fai con il suo seme. Reprimi un conato di vomito, ed ingoi coscienziosamente, guardandolo negli occhi. Lui ti accarezza i tuoi capelli, ti sussurra parole dolci. Allora ti rimetti in attesa, con la bocca semiaperta, guardandolo con devozione.
Mentre la tua bocca viene usata come un vespasiano, senti la gola bruciare, gli occhi lacrimare. Ma uno strano senso di orgoglio ti pervade. Quando capisci che ha finito, lo guardi con occhi da bambina coscienziosa ed avvicini le labbra alla punta del suo sesso, per raccogliere un'ultima goccia. Lui ti trattiene, e spinge il sesso nella tua bocca. Lo senti gonfiarsi dentro di te, fino a diventare turgido, forte. Lui resta dentro di te, immobile, in silenzio, premendo forte sulla tua nuca con le mani. Allora anche tu lo stringi, con passione, cingendogli le natiche con le braccia. Sai di avere un odore orribile. Ma non sei mai stata cosi' felice.
« Ora sei libera, O » disse Anne-Marie. « Possiamo toglierti i ferri, il collare, i bracciali e cancellare il marchio. Hai i diamanti, sei libera di andartene ». O non piangeva, non si lamentava. Non le rispose. « Ma se vuoi, » aggiunse Anne-Marie « puoi rimanere ».
Pauline Rèage, Ritorno a Roissy
Pauline Rèage, Ritorno a Roissy
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